Il giorno di Natale si sta avvicinando, con i suoi rituali, le sue consuetudini, il suo carico di aspettative (che per alcuni è un carico faticoso). Ci sono un sacco di luoghi comuni sul Natale - perlopiù stucchevoli - su famiglia, buoni sentimenti, "aNatalepuoi", eccetera eccetera e rischia, ogni santo anno, di andar perduta la radice più profonda di questo momento dell'anno così speciale, che in fondo, al di là delle fedi religiose, celebra (ha sempre celebrato) la vittoria della Vita sulla Morte, della Luce sul Buio, della Rinascita sulla Stagnazione. Per chi è cristiano, Natale è il giorno della nascita di Gesù, ma per ognuno di noi Natale può essere, ogni anno, lo spartiacque tra un Prima e un Dopo che ci permetta di vedere oltre le fatiche di ogni giorno, che ci solleciti ad una pienezza che non è mai troppo tardi da perseguire, che si sproni a risollevarci, come la Cometa sollevò sguardi di meraviglia e di speranza. Natale siamo noi - non solo a dicembre, e anche senza lucine - ogni volta che decidiamo di essere nuovi a noi stessi: grati di ciò che siamo stati fin qui (ombre comprese) e desiderosi di crescere ancora. Buon Natale, allora!